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napoleone 299

rolesi, sperava prender in mezzo i Cisalpini. Buonaparte non esita ad abbandonar l’assedio, si concentra alla punta del lago di Garda; nella battaglia di Lonato rintegra la sua fortuna (3 agosto), poi in quella di Castiglione compie la campagna (5 agosto), dove 30,000 uomini ne aveano superato 60,000.

L’Austria inesauribile, manda Wurmser un’altra volta, che lo respinge dal Tirolo, ma che poi battuto a Bassano (13 settembre), può a fatica gettarsi in Mantova, di cui vien rinnovato l’assedio.

Vedendo instancabile il nemico, e scarsi sussidj venir a sè, Buonaparte consigliava di far la pace cogli Stati più robusti d’Italia, e proclamare l’indipendenza degli altri. In fatto concesse armistizio al re di Napoli (11 ottobre); pace al re di Sardegna, facendosi cedere Nizza, la Savoja e liberi i passi; intanto incaloriva lo spirito democratico, col che si faceva dapertutto amici, i quali colle trame spianavangli le conquiste: Reggio e Modena s’accordano coi Cisalpini; Livorno e le fortezze toscane vengono occupate; insorgono la Lunigiana, Massa, Carrara; cacciato dalla Corsica il Paoli, v’è rialzata la bandiera francese.

Contro Roma principalmente imbaldanzivano le canzoni popolari come gli urli delle piazze e delle gazzette, e i discorsi delle tribune; e il Direttorio scriveva a Buonaparte che la religione cattolica era inconciliabile colla libertà e pretesto ai nemici di Francia, sicchè andasse, ne distruggesse il centro, rendesse spregevole il governo dei preti, e spingesse cardinali e papa a cercarsi un ricovero fuori d’Italia. Ma Buonaparte non meno che guerriero era organizzatore; onde si propose solo di fare una corsa sulle terre della Chiesa per cogliervi denari, coi quali difilarsi sopra Vienna. Infatti spoglia il santuario di Loreto, e a Tolentino detta al papa la pace (19 febbrajo 1797), costringendolo a ceder il contado Venesino e la Romagna, pagare trenta milioni, oltre preziosità d’arte1.

  1. Al fine del III volume della Correspondance de Napoléon I, publiée par ordre de l’empereur Napoléon III, è il catalogo dei capi d’arte di Roma, spiditi in Francia da Buonaparte e da Berthier. Dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano portaron via 13 volumi manoscritti di Leonardo da Vinci, con disegni e scritture, dei quali un solo fu reso nel 1816, gli altri stanno in parte alla biblioteca nell’Istituto di Francia, in parte a Londra, in parte non si sa dove. Inoltre avevano levato il Giuseppe Ebreo su papiro d’Egitto del V secolo: il Virgilio postillato da Petrarca: la cronaca dei papi di Martin Polacco: un Dante su pergamena del XV secolo, alcune cose di Galileo,