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aonio paleario | 255 |
vennero più volte ristampate fuori, come esempio agli uni di bella latinità, agli altri di molta cognizione delle scritture e di integra fede e zelo pacato.
Quando le opinioni protestanti cercarono ravvivarsi in Toscana verso il 1840, essendone principali apostoli Pietro e Luigi conti Guicciardini, che perciò ebbero a soffrire qualche persecuzione, mansueta come vi soleva in que’ tempi, a Colle in Val d’Elsa trovarono essi e misero in onore una lapide che diceva Aonia Aganippe, e la immaginarono posta da lui stesso a una fonte, della quale favella in lettera a Pterigi Gallo; intendendo onorar così «l’illustre ed infelice poeta, filosofo, letterato e martire della fede».
Come tale fu ammirato e riverito ai dì nostri, massime da Tedeschi e Inglesi: se non che i Protestanti dicono differisse da loro, in quanto considerava il matrimonio come sacramento, e credeva illecito di prestar giuramento in giudizio per qual si fosse caso1.
Era stato amico del Paleario Latino Latini di Viterbo (1513-93) dotto giureconsulto, uno dei trentacinque incaricati di correggere il digesto del diritto canonico. Quando Antonio cambiò il nome in Aonio, parve a costui lo facesse per eliminare il t che ha forma di croce;
- ↑ Vedi The Life and Times of Aonio Paleario, or a history of the italian reformers in the sixteenth century: illuslrated by originai letters and anedited documents. London, 1860, due volumi, della signora Young, che fu suocera del professore Matteucci. — Cantù, Spigolature negli archivj di Toscana (Torino, 1860). — Halbauer, Dissertatio de vita, fatis et meritis A. Palearii (Jena, 1728). — Theune, Programma de A. Paleario Verulano (Sorav., 1734). — Ekerman, Dissertatio de A. Paleario Italo, latinitatis, candoris et martyrii fama præcellentissimo (Upsal, 1763). — Joh. Gurlitt, Leben des A. Palearius, eines Märtyrers der Waharheit (Amburgo, 1805). Un P. D. C. pose a Colle, nel sobborgo di Santa Caterina, un’iscrizione Qui abitò Aonio Paleario. Non fu dunque il Municipio, come disse il Bonnet, che gli rese questa onoranza; solo trovò di non avere ad opporsi. Deliberazione del 22 novembre 1851.
Sono stampati a Venezia, per Francesco Franceschini 1567, i Concetti di Aonio Paleario per imparare insieme la grammatica e la lingua di Cicerone, ecc., ma realmente sono di Lazzaro Bonamici, mentre del Paleario è soltanto il Supplemento de’ concetti della lingua latina. Sta alla Magliabecchiana una sua orazione, fra molti altri carmi in lode d’un Bandini. Inoltre nei Carmina poetarum nobilium Jo. Pauli Ubaldini studio conquisita, Milano, 1561, vi sono degli esametri suoi nelle nozze di Nicola Marino con Luigia Mendoza, aventi per ritornello:
Huc ades, o Hymensæe Hymen; ades, o Hymenæe,
e alcuni altri carmi, ove nulla che sappia di religioso.