Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/288

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278 illustri italiani

tiene) mi ricorderò di quel buono e fedele consiglio d’Origene Adamanzio il quale dice: Ogni volta che qualcuno vi mostra scritture canoniche contro quel che osserva ed usa la Chiesa, alla quale consente il popolo di Cristo, par che dica proprio, Ecco, in quelle cose è la parola della verità: ma noi non gli dobbiamo credere nè partirci dalla paterna ed ecclesiastica tradizione, nè ci si convien credere, se non come la Chiesa anticamente ci ha insegnato.

«Finalmente io dico che nissuno buono si partì mai dalla Chiesa cattolica, e nissuno che se ne partisse fu mai stimato buono; di che si possono tante vere ragioni allegare, che forse non è verità in dottrina alcuna, che sia di questo vero più vera. Onde, quanto più. in questa cosa ripenso, più mi trovo inviluppato nella difesa della vostra causa, e vorrei volontieri non v’amar tanto, per non sentire quel dolore ch’io sopporto ora, per cagione di questa vostra nuova calamità. Siami lecito con questo diverso, e forse non atto vocabolo,, temperare quello errore che nasce dalla volontà vostra.

«Ma poichè ancora in me vive quello amore, che già v’accesero le singolarissime virtù vostre, piacciavi almeno di darmi qualche consolazione col farmi sapere le ragioni del consiglio vostro: se non potessero levarmi il dispiacere affatto, potrebbono forse addolcirlo ed alleggerirmelo alquanto. Ben vi consiglierei che, se, come io credo,, vi siete partito d’Italia per salute della persona vostra, più timoroso forse che non bisognava, vi consiglierei, dico, che vi fermaste a questo segno dove or siete, ne trapassaste più innanzi; non predicaste, non iscriveste, non parlaste cose contrarie alla dottrina cattolica: anzi d’ogni cosa detta o fatta da voi, vi rimetteste umilmente al giudizio della Chiesa romana: perchè, facendo come vi dico, sarà solo ripreso in voi un timore nato da non troppo consiglio. Ma se vi governate altrimenti, coll’inasprir le cose ogni giorno, allora sarete d’una pertinace ostinazione e d’una ostinata eresia condannato. Nel primo caso standovi quieto ed umile, si solleverà tutta Italia nel favor vostro, vi desidereranno, vi chiameranno, pregheranno. E per voi, e con molto loro contento v’impetreranno ogni grazia. Ma seguendo voi il secondo, si spegneranno in tutti quelle reliquie d’amore che ancora in molti cuori si mantengono calde, e in loro luogo v’entreranno l’odio e lo sdegno e l’ira contro di voi. Io certo son ridotto a tale, che dove prima, come sapete, vi pregai molte volte che pregaste Iddio per me, al presente, conoscendo il contrario bi-