Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/304

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prelati dicono, che non è il messia ma un seduttore, e ch’essi non possono errare, gli abbiamo a credere? e non dobbiamo volere essere più savj di tutti gli altri? se la nostra sinagoga e chiesa l’ha repudiato, siamo obbligati a fare il simile anco noi? Non saranno anco scusati quelli che ora non accettano Cristo, il quale si mostra in ispirito, nè gli gioverà il dire, si come molti dicono. Noi vogliamo credere secondo che ci hanno insegnato i nostri parenti, e secondo che abbiamo trovato credere gli altri; la nostra chiesa e i nostri prelati non possono errare; così non vogliamo saperne più di loro. Immo tanto manco saranno escusati, quanto che ora Cristo si mostra con maggior chiarezza, e quanto, che ora sono, in diverse parti del mondo, tante chiese, tanti popoli e nobili spiriti, che hanno ricevuto l’evangelio; e quanto la chiesa d’Anticristo è più corrotta in dottrina e costumi che non fu mai la sinagoga degli Ebrei, è possibile che non vediate la loro falsa religione essere piena d’umane invenzioni, ipocrisie, superstizioni, idolatrie e abominazioni? 0 quanto saresti felice, e si sarebbe per te se ti purgassi, Siena mia, da tante ridicole farisiache fastidiose, perniziose, stolte e empie frenesie, di* quelli che mostrano d’essere li tuoi santi, e sono essa abominazione presso a Dio, e pigliassi la parola di Dio e il suo evangelio nel modo che lo predicò Cristo, gli apostoli e quelli i quali in verità l’hanno imitato! Non vuoi fare qualche dimostrazione verso Cristo, essendo dotata di tanti nobili spiriti? vuoi forse essere l’ultima a conoscere Cristo? Apri, apri ora mai gli occhi al vero, acciò che conoscendo il Figliuolo di Dio per ogni tua giustizia, sapienza, salute e pace, vivendo a Dio sempre felice, gli renda ogni laude, onore, e gloria per Gesù Cristo signor nostro. Amen»1. Frà Caterino2, fu de’ più vivi battaglieri di quel tempo,

  1. La lettera dell’Ochino fu tradotta in francese e stampata senza indicazione di luogo, col titolo: Epistre aux magnifiques signeurs di Siene par B. Ochin du dit lieu, auxquels il rend raison de sa foy et doctrine. Avee une èpislre à Mutio Justinopolitan, par laquel il rend aussi raison de son deparlement d’Italie, et du changement de son ètat, translatie de la langue italienne. Super omnia vincit veritas. 1544, in-8°.
  2. Ambrogio Caterino, nel secolo era stato Lancellotto Politi senese, studioso delle leggi quanto solevasi nella sua patria, della cui libertà fu fervoroso difensore. Studiò anche dieci anni a Parigi, e di trenta resosi frate, mostrò elegante dicitura, chiarezza, metodo, leale esposizione delle objezioni, ampio sviluppo degli argomenti, estesa dottrina ma litigiosa, per la quale vedendo eresie dapertutto, s’abbaruffò an-