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il nuovo mondo della fisica moderna 39


sere esenti dalla legge di causalità. Si cominciò allora non solo ad avanzare l’ipotesi, ma a sostenere con grande calore, che la vita stessa dovesse, in ultima analisi, mostrarsi, all’esperimento, d’indole meccanica.

La mente di un Newton, d’un Bach, o d’un Michelangelo, fu detto, differivano solamente in complessità da un torchio per la stampa, un fischietto o una sega a vapore; tutta la loro funzione consisteva nel rispondere esattamente agli stimoli che ricevevano dall’esterno. Quindi una tale credenza non lasciava alcun posto per l’operazione della scelta e del libero arbitrio, e rimuoveva tutte le basi della moralità. Paolo non scelse d’essere differente da Saul; egli non poteva a meno di essere differente; egli era mosso da una serie differente di stimoli esterni.

Una quasi caleidoscopica rivoluzione avvenne nel pensiero scientifico col volgere del secolo. I primi sperimentatori erano solamente capaci di studiare la materia in frammenti grandi abbastanza da averne una penetrazione diretta, senza l’aiuto di mezzi speciali: il frammento più minuto di materia con cui potevano sperimentare conteneva milioni di milioni di molecole. Pezzi di queste dimensioni si comportano indubbiamente in maniera meccanica, ma questo non dà alcuna garanzia che la singola molecola si comporti allo stesso modo; ognuno sa la grande