Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/170

Da Wikisource.
156 parte terza.

politiche e amministrative, del Franchetti) ha il gran pregio di essere scritto sul luogo e di non essere ispirato da pregiudizii politici o da spirito partigiano; ciò che scema il valore di molte inchieste votale dal Parlamento, perchè spesso, almeno nel passato, le Commissioni, anche inconsciamente, esagerarono i torti del partito avversario, e tacquero o mitigarono gli errori del proprio.

I romanzi di Francesco Mastriani sono degni di ristampa in una edizione popolare.

L’Inghilterra deve non poche riforme alla meritala popolarità e alla gran divulgazione dei romanzi del Dikens. Questo elasticissimo ingegno, che abbiamo perduto recentemente, nato dal popolo, figlio d’un macellaio, visse fra il popolo e scrisse la iliade del suo dolore e della sua miseria. Narrava storie vere, cambiando soltanto i nomi, indicando le oppressioni dei ricchi e degli uomini in autorità, con tale precisione da renderli riconoscibili; provocò molte ire e dispetti da una parte, ma pervenne alla sua mèta. Il Littl Dorritt racconta le sofferenze e le tristi conseguenze delle prigioni per i debitori, e tali prigioni furono abolite.

Si può dire che ogni romanzo del Dikens produsse l’abolizione dei mali indicati da esso.

Il Mastriani finora non ebbe altrettanta fortuna; ma egli ha adoperato lo stesso sistema. Nei suoi romanzi avete i fatti e la storia della camorra, del lavoro mal pagato, della miseria del popolo, dell’infanticidio (non sappiamo chiamarlo con più dolce nome) che succedeva nel Brefotrofio, dei delitti perpetrati e