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96 viaggio al centro della terra


«Come, voi non volete?...

— Rinunziare alla spedizione nel momento in cui tutto annunzia che può riuscire? Giammai!

— Allora bisogna rassegnarsi a morire.

— No, Axel, no! parti. Hans ti accompagni; lasciami solo.

— Abbandonarvi?

— Lasciami, ti dico! io ho incominciato questo viaggio e lo compirò fino alla meta, oppure non ritornerò. Vattene, Axel, vattene!»

Mio zio parlava con fuoco; la sua voce, per un istante intenerita, ridiveniva aspra e minacciosa. Egli lottava con cupa energia contro l’impossibile. Io non voleva abbandonarlo in fondo a quell’abisso, e d’altra parte l’istinto della conservazione mi eccitava a fuggirlo.

La guida assisteva a siffatta scena colla sua consueta indifferenza. Egli comprendeva tuttavia quel che avveniva fra i suoi compagni, perchè i nostri gesti indicavano abbastanza la via diversa in cui ciascuno di noi cercava di trascinar l’altro; ma non pareva prendere molto interesse alla quistione in cui era in gioco la sua vita – pronto a partire se si dava il segnale della partenza, pronto a restare al minimo cenno del suo padrone.

Perchè non m’era dato in quell’istante di farmi comprendere da lui? le mie parole, i miei gemiti, il mio accento, avrebbero commosso la sua fredda natura; i pericoli che la guida non pareva sospettare, io glieli avrei fatti comprendere e toccar con mano, e tutti e due insieme avremmo forse saputo convincere l’ostinato professore, o al bisogno costringerlo a riguadagnare le vette dello Sneffels!

M’accostai ad Hans e posi la mia mano sulla sua. Egli non fe’ moto, Gli mostrai la via del cratere: rimase immobile. La mia faccia ansante diceva tutte le mie sofferenze; l’Islandese tentennò lievemente la testa ed additando placidamente mio zio:

«Master! diss’egli.

— Il padrone! esclamai; insensato! no, egli non è il padrone della tua vita! bisogna fuggire, bisogna trascinarlo! intendi?»

Avevo afferrato Hans per il braccio. Io voleva costringerlo ad alzarsi. Mentr’io lottava con lui, intervenne mio zio.

«Calma, Axel, diss’egli. Tu non otterrai nulla da que-