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166 viaggio al centro della terra


A questo punto il professore prese il cadavere fossile e lo maneggiò colla destrezza d’uno spiegatore di curiosità.

«Lo vedete, ripresa a dire, non ha sei piedi di lunghezza e siamo lontani dai pretesi giganti. Quanto alla razza a cui appartiene è incontrastabilmente caucasica; è la razza bianca, è la nostra.

«Il cranio di questo fossile è regolarmente ovoide, senza sviluppo di zigomi, senza projezione delle mascelle, e non presenta carattere di prognatismo che modifichi l’angolo facciale1. Misurate quest’angolo; esso è quasi di 90°. Ma io andrò più lungi nella via delle deduzioni ed oserò dire che appartiene alla famiglia giapetica sparsa dalle Indie fino ai confini dell’Europa occidentale. Non sorridete, signori!»

Nessuno sorrideva, ma il professore aveva l’abitudine di vedere i volti rischiarati dal sorriso durante le sue dotte dissertazioni.

«Sì, proseguì egli con nuova animazione, gli è codesto un uomo fossile contemporaneo dei mastodonti i cui ossami ingombrano questo anfiteatro. Dirvi per qual via sia giunto qui e come gli strati in cui era nascosto siano scivolati fino in questa enorme cavità del globo, questo io non farò. Certo nell’epoca quaternaria commozioni straordinarie si manifestavano ancora nella scorza terrestre; il continuo raffreddamento del globo produceva delle fratture, dei crepacci in cui si sprofondava assai probabilmente una parte del terreno superiore. Io non affermo nulla, ma infine eccovi l’uomo circondato dalle opere della sua mano, accette, selci tagliate che hanno formato l’età della pietra, e se pure egli non è venuto qui, al pari di me, da torista e da operaio della scienza, io non posso più dubitare della autenticità della sua antica origine.»

Il professore tacque ed io uscii in applausi unanimi. D’altra parte mio zio aveva ragione, e scienziati assai più dotti di suo nipote sarebbero stati imbarazzati a combatterlo.

  1. L’angolo facciale è formato da due piani, l’uno più o meno verticale tangente alla fronte ed agli incisivi, l’altro orizzontale e passa per l’apertura dei condotti auditivi e la spina nasale inferiore. Si chiama prognatismo in linguaggio antropologico la projezione della mascella che modifica l’angolo facciale.