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26 viaggio al centro della terra

ed anche udite raccontare nelle leggende del suo tempo che quel cratere mette al centro della Terra; ma quanto all’esservi arrivato egli stesso, quanto all’aver fatto il viaggio ed esserne ritornato, no, cento volte no.

— E per qual ragione? disse mio zio in tono singolarmente beffardo.

— Perchè tutte le teoriche della scienza mostrano che siffatta intrapresa è impraticabile.

— Tutte le teoriche dicono questo? rispose il professore con accento di bonarietà. Oh! le cattive teoriche! quanti imbarazzi ci daranno queste povere teoriche!»

Io vidi ch’egli si prendeva beffe di me, ma nondimeno continuai.

«Sì, è perfettamente riconosciuto che il calore aumenta circa d’un grado ogni settanta piedi di profondità sotto la superficie del globo; ora, ammettendo la proporzione costante, siccome il raggio terrestre misura mille e cinquecento leghe, esiste al centro una temperatura che passa i due milioni di gradi. Le materie dell’interno della Terra si trovano dunque allo stato di gas incandescente, perocchè l’oro, il platino, le roccie più dure non resistono a simile calore. Parmi dunque d’avere il diritto di domandare se è possibile penetrare in un simile ambiente.

— Cosicchè, Axel, è il calore che t’imbarazza?

— Senza dubbio. Se noi arrivassimo ad una profondità di sole dieci leghe, saremmo pervenuti al limite della scorza terrestre, perchè la temperatura lì è già superiore a trecento gradi.

— E tu hai paura d’esser fuso?

— Lascio decidere a voi, risposi con malumore.

— Ecco ciò che io decido, replicò il professore Lidenbrock con sussiego; gli è che nè tu nè altri sa in maniera certa ciò che avviene all’interno del globo; attesochè non si conosce se non la dodicimillesima parte del suo raggio: ed io dico che la scienza è eminentemente perfezionabile e che ogni teorica è incessantemente distrutta da un’altra teorica. Non sì ha creduto fino ai tempi di Fournier che la temperatura degli spazi planetari andasse sempre diminuendo, e non si sa forse oggidì che i freddi più acuti delle regioni eteree non passano i quaranta o cinquanta gradi sotto zero? Perchè non avverrà il medesimo del calore interno? E non potrebbe a una certa profondità toccare un limite insuperabile, invece