Pagina:Kant - Considerazioni sul sentimento del sublime e del bello, Napoli, 1826.djvu/38

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naturali ed acquisite. 37

be gli animi ristretti, e che è lungi d’abbattere l’anima, quando con occhio fermo contempla i disastri verso cui và a progredire, già godendo, nel cuore della difficile vittoria, epperò gloriosa, riportata dalla virtù su di se stessa! Il merito vero o sia quello che deriva da un gran rispetto de’ principii, in se contiene qualche cosa di proprio a porlo, di preferenza, in armonia coll’umor melanconico, preso in un senso addolcito.

La bontà, quella bellezza, quella dilicata irritabilità del cuore, quella facoltà di rimanere commosso, secondo le occasioni che presentansi ne’ casi particolari, dalla pietà e dalla benevolenza, è suscettibilissima di abbandonarsi al cangiamento degl’incontri. Da che l’emozione dell’anima non riposa su d’un principio generale, facilmente si presta a tutte le forme, secondo che v’è dessa determinata dalle cause accidentali di cui subisce la impressione. Quando questa tendenza inclina verso il Bello, pare che più naturalmente si colleghi col temperamento che chiamasi sanguigno, e ch’è riconosciuto per leggiero e inchinato ai piaceri. Avrem noi a ricercare, in questo temperamento, le amabili qualità che abbiamo chiamate virtù adottive.

Il sentimento dell’onore, nel suo esaltamento, quasi sempre lo si risguarda come un segno pronunziato di complessione collerica o biliosa. Per dipingere un tal carattere, non sarebbe inutile l’esaminare con certa accuratezza, le naturali conseguenze del delicato sentimento che gli và affetto, sentimento inchinevole al fasto ed ai successi di opinione.

Non esiste alcun uomo, in cui non rinvengasi qualche traccia di quei sentimenti che forma-


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