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Tonsberg nella Norvegia si sono fabbricate grandi saline reali, nelle quali si lavora l’acqua marina in modo da poterne mandare bastimenti carichi per l’estero.

L’opinione che l’acqua marina acquisti le parti salate col mezzo de’ fiumi, fu difesa particolarmente da Buffon, e perciò si considerò il sale del mare come appartenente alla terra. Si credette che il sale preservasse il mare dalla putrefazione; ma, tutto al contrario, l’acqua di mare posta in botti sul bastimento, in pochi giorni acquista un sì cattivo odore, che solamente per questo dovrebbe diventare perniciosa. Anche l’acqua dolce si guasta, e dentro vi nascono vermi lunghi; ma non isparge un sì cattivo odore, e filtrandola si può usarla senza alcun danno. Sopra Sumatra, dopo un alto flusso, stette l’acqua marina quattordici giorni sulla terra, e la sua putrefazione produsse la generale mortalità nel castello lo presidiato dagli Olandesi: anzi Boyle narra che, dopo una calma intiera di tredici giorni, molti navigatori trovarono il mare putrefatto e puzzolente. Ciò viene pure confermato da Forster. Piuttosto potremmo dire, che il sale marino favorisce la putrefazione.