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dell’acqua marina. Più che l’acqua è salata, più è trasparente. Ciascuna materia non molto interrotta da’ pori è trasparente; e il cambiamento fra le materie eterogenee e collegate cagiona molta refrazione, in guisa che niun raggio di luce vi passa. I corpi che rigettano tutta la luce sono bianchi. Le acque contengono aria, cioè un vacuo in confronto dell’acqua; e il sale essendo più collegato dell’acqua, e sciogliendosi in essa, opera come l’olio sulla carta, il quale propriamente altro non fa che riempiere gli spazj e produrre maggior coerenza tra le parti. L’oro sarebbe trasparente se non fosse un’unione di parti eterogenee, che rigettano i raggi gialli. Vi sono siti sì chiari nel mare, che si vede assai distinto il fondo con tutti gli oggetti che vi si trovano, i quali a motivo della frazione della luce sembrano più vicini di quel che sono in realtà. Così l’acqua nel mare dei Caraibi è in alcuni siti talmente chiara, che sopra un fondo per 15 tese sott’acqua vi si veggono camminare le tartarughe, in guisa da far credere poterle pigliare colle mani. Nel mar rosso alla pro-