Pagina:L'Utopia e La città del Sole.djvu/167

Da Wikisource.

la citta' del sole. 143

e per gli abusi successi proibiscono non le congetture, ma il pronostico congetturale, non perchè riesca sempre falso, ma perchè spesso ed anche sempre pericoloso. Imperocchè i principi ed i popoli che troppo concedono all’astrologia, pensano mali e tentano beni impossibili, come lo provano Arbace, Agatocle, Druso, Archelao, e noi pure col tempo vedremo consimili cose avvenire ad un duce della Finlandia a ragione del pronostico di Ticone, e, quel ch’è più da lamentare, molti principi ingannati da cerretani, e soverchio creduli a siffatte congetture, osano mille iniquità contro i nostri Pontefici.

Amm. I Solari pure dicono doversi proibire quanto è falso ovvero pericoloso, potendo essere istrumento alla rinnovazione dell’idolatria, alla distruzione della libertà od al sovvertimento dell'ordine politico. Anzi ti dico avere di già i Solari ritrovato il modo d’evitare l'azione del Fato Sidereo; poichè ogni arte viene concessa da Dio unicamente a nostro vantaggio, quando dunque è imminente un ecclissi infausto, una malefica cometa, ecc., chiudono il minacciato dentro case bianche impregnandone l’ambiente d’odori e d’aceto rosato, accendono sette torchj composti di cera ed aromi, e aggiungono allegra musica ed ilari conversazioni, e con ciò vengono disciolti i semi pestilenziali emanati dal cielo.

G. M. Capperi! queste cose son tutte eccellenti e ben applicate medicine; il cielo agisce sopra i corpi; deve dunque la sua azione venire corretta da antidoti corporei; ma non mi garba il numero delle candele, quasi che la virtù sanatrice risiedesse in un dato numero, cosa che sa di superstizione.

Amm. Certamente essi danno valore ai numeri, e s’appoggiano alla filosofia pitagorica, non so se ragionevolmente; nè si fondano unicamente sul numero, ma sulla medicina accompagnata da numeri.

G. M. In ciò non scorgo superstizione, non colludendo scrittura nè canone ecclesiastico che con-