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Pagina:L'astronomo Giuseppe Piazzi.djvu/68

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PRIMI SUCCESSI. 59

celebre mistico svizzero, era invece opera del napolitano Giovan Battista Della Porta; fatto che, ormai, non è più messo in contestazione da veruno.


    la declinazione di Venere talmente diminuì, che non fu più possibile di osservarla con profitto.
    Ora, se non ci può egli rimanere alcun dubbio del reale prolungamento del crescente di Venere entro il suo emisfero oscuro, possiamo noi pensare che a somiglianza della Luna essa riceva la luce dal nostro o da altro corpo celeste; e in conseguenza questa luce o viene immediatamente dal Sole, i cui raggi direttamente colpiscono le cime dei più alti monti di Venere, o è una luce, che in parte illumina l’atmosfera di questo pianeta, e in parte ne è della medesima riflessa, e così forma una specie di barlume sulla di lui superficie, che ci fa distinguere il suo lembo; in quella guisa appunto che col soccorso dei nostri mattutini e vespertini crepuscoli noi veggiamo, sebbene imperfettamente, gli oggetti terrestri.
    Questa seconda supposizione invero è più conforme ai fenomeni, che noi riferito abbiamo. Poichè, se una tal luce venisse direttamente dal Sole, essa si vedrebbe, siccome nella Luna, in altrettanti punti, staccati, distinti e lontani; e non già a guisa di una striscia la quale, partendo dall’estrema punta del crescente, si avanza a non piccola distanza entro l’emisfero oscuro. Di più, se fosse una catena di monti sulla quale cadessero i raggi del Sole, non sarebbe di figura sì regolare, unita e sferica, nè la luce sarebbe sì debole e di un colore sì suboscuro, siccome si osserva. Ma, ciò che toglie ogni dubbio, si è il deciso contrasto tra questa debole suboscura luce e la più bianca e viva delle punte, e quello interamente simile, che ci presentano le due punte del disco lunare, quella, cioè, su cui direttamente