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Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/436

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408 rozza.

ing. to roast. Anche il celt. presenta roist e rhostio. Ma qui l’etim. ger. è troppo sicura. V. Rosta. Deriv.: rosto; arrostic-ciare-cino; arrosti-mento-re-tura; arrosto.

Rozza, cavallo tristo; carogna (Belcari, Morelli). Corrispon.: com. roz, berg. ros, prov. rossa fr. rosse d’ug. sig. Il Diez pel fatto che la forma it. presenta le due zz non vuole ammettere che neppure fr. rosse derivi da aat. ros [genit. rosses], mat. ros cavallo, giumento, cavallo da guerra. Ma la difficoltà del Diez, creduta grave anche dal Littré e dallo Scheler, a me non pare tale. L’osservazione del Diez porterebbe infatti tutt’alpiù a conchiudere che dal ger. non può deriv. l’it., ma non ad escludere la orig. ger. del fr., il quale presenta coll’aat. e mat. un’uguaglianza perfetta; onde il Kluge mette questa deriv. come assoluta. Ora una volta ammessa questa orig. ger. di fr. rosse, e ammessa l’unità del ceppo fr. e it., perchè ( anche concesso che la legge fonetica della impossibilità della trasformazione di ger. ss in it. zz sia di una rigidezza assoluta; del che io dubito) perchè del fr. rosse prov. rossa non può essere riproduzione it. rozza? Della corrispondenza di gruppo it. zz a fr. ss abbiamo esempi in fr. mousse = it. mozzo, fr. bosse = it. bozza e in fr. Arras da cui it. arazzo. Niente impedisce adunque che la forma it. di questo gruppo sia dovuta all’influenza delle sorelle prov. e fr.; e una tale terminazione potrebbe essere stata favorita dal bisogno di distinguere il nome in quistione dall’agg. rossa. In appoggio di questa etim. viene anche la forma dial. bergam. ros, perfettamente uguale al ger. ros; ed inoltre la grandissima diffusione delle molteplici voci ger., e il fatto che un tal nome doveva necessariamente essere molto in bocca agl’invasori settentrionali dei paesi rom., atteso altresì che Pferd cavallo entrò dal rom. in quel campo solo in epoca posteriore. Quanto al deterioramento e digradamento di senso subito dal nome nel passare nel territorio neol., esso non deve fare caso; l’ha subito per es., anche aat. marah, mat.