Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/503

Da Wikisource.

staffile. 475

stap passo pedata vestigio orma strada; scalino gradino. Evidentemente l’it. s’attenne solo all’ultimo dei signif. ger. cioè a quello di “scalino per montare”. Il tm. è Stapf, ma di uso rarissimo e col semplice signif. di “pedata traccia”. Immediatamente a fondamento dell’it. sta bl. staffa che compare già sin dal 1170 1177 in Radulphus de Diceto, poi nell’Anon. Salernit., in Federico II. Ma il bl. presenta numerose altre forme affini; tali sono: stapîa stapes stapedes stapedium e staffilus (v. Staffile) staphilus. Nelle forme col p, che del resto rispondono perfettamente a mat. stap, entrò, come nota lo Scheler, un ravvicinamento popolare a l. pes, per la persuasione che il nome significasse qualche cosa “in cui uno sta col piede”. Nel bl. ricorre anche uno staffa in senso di “bastone”; ma questo è riportato dal Ducange e dal Favre ad un altro ceppo ger., cioè a quello di stampf pilo mazza donde stampare, che però è radicalmente unito a questo. Entro al campo ger. dal nome aat. si sviluppò vb. aat. staphôn mat. staphen staffen procedere camminare. Le rad. ger. è stap calcare coi piedi fare passi andare, che scorgesi anche nell’ags. staeppen, camminare, ol. stap passo stappen camminare, ing. step procedere. Il Kluge le riattacca anche tm. Staffel e Stufe passo grado, e ne fa derivare mediante nasalizzazione anche stampfen donde stampare (v. q. p.). La rad. idg. stab avendo potuto presentare anche la forma secondaria stap, pare che asl. stopa originariamente sia stato affine a ger. stapfo. Del resto io credo che staffa sia entrato dal ger. in it. non colle invasioni barbariche, ma intorno al 1000 poichè nel bl. ricorre solo verso quel tempo. Der.: staff-are-eggiare-etta; staffiere. V. Staffile.

Staffile, striscia di cuojo o d’altro attaccata alla staffa; sferza d’ug. materia con cui si percuote. (Medici L., Lippi). Fu riprodotta dal fr. estaffilade. Immediatamente procedeva da bl. staffile, staffilum ricorrente già in Bolla di Bened. IX an. 1033, e in altri scrittori di quel