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Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/512

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484 stocco.

Firenzuola). Rispondono: moden. venez. schinco, mil. schinca. Riposa su aat. scincho schinchâ schincà scincâ scinchâ scingâ, donde mat. schincke, tibia, canna dell’osso, gamba, coscia. Il tm. Schinken venuto pur esso di là non conserva che il senso di “prosciutto”. All’incontro nel tm. vale “gamba, coscia” Scenkel, il quale con ol. schenkel e mat. schinkel aat. scëncal è dimin. derivato da ags. sceonca [da cui ing. shank stinco gamba], della stessa rad. di tm. Schinken e aat. scinko. Secondo il Kluge spetta allo stesso ceppo ger. mediante ablaut la forma schunke usata in Isvevia, Palatinato, Baviera ed Austria. Altre affinità sono riportate dallo Schade p. 796, dove ci mostra afris. skunka skunke scunk schork, fris. schork, bt. schunke osso, gamba. Secondo il Kuhn 3, 431 propriamente valeva la parte “saltellante”, da paragonare a sans. khâng zoppicare, a cui spetta aat. hinkan. Però altri ci vede una connessione con scina risplendere. Connessioni certe nel campo ger. sonosi gia viste sotto scanceria e schiena. Evidentemente le forme dial. dell’Alta Italia sono più vicine all’orig. ger. che la ital. Derivaz.: stinca-ta-tura.

Stocco, arma simile alla spada ma più acuta e di forma quadrangolare; lignaggio (G. Villani, Boccaccio, Sacchetti). Forme sorelle: sp. port. estoque, prov. afr. estoc fr. étoc stocco spadone; sp. afr. valgono anche “ceppo, tronco”, comas. stoch = bastone. Il bl. stochus spada, ricorre in Stat. Cast. Redoldi, stochum stoquum in Francia all’an. 1262. Base delle voci rom. é ger. stokk che diè aat. stoch stoc stok, mat. stoc tronco, ceppo, puntello, palo, vincastro, legame, catena, tm. Stock bastone, mazza, canna, ceppo. Accanto a queste forme stanno: ags. stocc stokk da cui ing. stock, ol. stok, anrd. stokkr d’ug. sig. Secondo il Kluge il signif. fondamentale di “palo, randello, mazza” conduce a rad. sans. tui brandir l’arme, lanciare, scagliare, mettere in violento movimento”, essendo sans. t = ger. st. Certo poi questo nome spetta a rad. ger. stek che s’è vista