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362 l'ombra del passato

paesaggio e il cielo si tingessero di colori vivi, come una vecchia donna già bella che si trucca, ma non sa nascondere la sua tristezza.

Caterina taceva, ed ora precedeva, ora seguiva Adone senza guardarlo. La sua eccitazione pareva cessata. Ed egli guardava per terra, e pensava a Maddalena che lo attendeva dietro i cristalli della finestra. Tutto ciò che v’è di più dolce e di struggente nei pensieri colpevoli ardeva nel suo pensiero.

Caterina si fermò. Egli sollevò gli occhi e la vide rabbrividire. Le prese la mano e sentì che scottava.

— Di’, di’, ti senti male?

— No. Son tanti giorni che provo questi capogiri. Ho paura...

— Di che?...

Ella lo fissò negli occhi. Egli trasalì, quasi entro il suo corpo si fosse staccato un viscere.

— Che dirà la nonna? — disse come fra sè.

— E dica quel che vuole! Non doveva avvenire, questo? Meglio; così non farà più delle storie.

— Ma sei certa. Caterina?

— Eh, no, sicura no! Ma credo... forse...

— Se fosse vero! Come sarei contento!...

La prese sotto braccio, sollevò il viso: gli pareva che tutto, intorno a lui, fosse mutato. Aveva come l’impressione di svegliarsi da un sogno di morte, di ritornare alla vita, di rinascere assieme col figlio suo!