Pagina:La Divina Commedia Napoletano Domenico Jaccarino-Nfierno.djvu/156

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N.° 2.

Secondo fra cotanto senno fu il chiarissimo Commendatore Bruno Condò da Satriano, fondatore della Scuola di Dante In Marsiglia che così scriveva al Jaccarino:

«Con ammirazione somma ho letto nella Partenope la vostra traduzione di Dante in Lingua Napoletana; vi siete con ciò reso immortale. Un Cosentino tradusse meravigliosamente in lingua Calabra il Tasso e si rese glorioso: Voi raccoglierete colla traduzione vostra gloria imperitura. Dal contenuto del vostro Giornale vi ho giudicato un Uomo di alto Genio, e di forte ingegno: Voi dovete ripromettervi felice avvenire.

Comm. bruno gondò da Satriano

Fondatore e Direttore della Scuola di Dante in Marsiglia


N.° 3.

Il Giornale di Scienze e lettere che si pubblica in Bassano (Veneto) a titolo il Brenta, nel suo numero 13, dell'anno I.° in data 10 Aprile 1867 pubblicò sul proposito il seguente articolo:

«Nuovo Giornale. — Col 31 marzo è uscito in Napoli il primo numero del Partenope, giornale enciclopedico di lettere, scienze ed arti. N’è redattore il bravo sig. Domenico Jaccarino, che rese in patrio dialetto la Divina Commedia, lavoro assai encomiato, ecc. ecc.


N.° 4.

Il Conciliatore, giornale quotidiano, politico religioso che si stampa in Napoli nel suo numero 204, anno V.° del 27 luglio 1867, pubblicò il seguente articolo nella sua Cronaca Interna:

«Il sig. Domenico Jaccarino ha avuta la bella idea di popolarizzare il Dante traducendolo in dialetto napolitano.