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Altra profezia EZECHIELE, 31, contro Faraone.
23 E dispergerò gli Egizi fra le nazioni, e li sventolerò per li paesi;
24 E fortificherò le braccia del re di Babilonia, e gli metterò la mia spada in mano; e rompero le braccia di Faraone, ed egli gemeradavanti a lui, de’gemiti d’un uomo ferito a morte.
Cosi fortificher6 le braccia del re di
Babilonia, e le braccia di Faraone caderanno; e si conoscerk die io sono il Signore, quando avr6 data la mia spada in man del re di Babilonia, ed egli l’avra stesa contro al paese di Egitto.
E dispergero gli Egizi fra le nazioni, e
li sventoler6 per li paesi; e conosceranno clie io sono il Signore. Altra profezia contro Faraone, re dl Egitto,
AVVENNE eziand/o, nell’anno
- ’■’• undecimo, nel primo giorno del
terzo mese, clie la parola del Signore mi f u indirizzata, dicendo:
Figliuol d’uomo, di’ a Faraone, re di
Egitto, e alia sua moltitudine: A chi sei tu simile nella tua grandezza?
Ecco r Assirio; egli era un cedro nel
Libano, bello di f rondi, e ombroso di rami, 6 alto di tronco; e la sua cima era fra rami folti.
Le acque l’aveano fatto crescere, l’abisso
I’avea fatto divenir alto; esso, co’ suoi tiumi, andava d’intorno alia sua pianta, e rimandava i suoi condotti a tutti gli alberi della campagna.
Perci6, la sua altezza si era clevata
sopra tutti gli alberi della campagna, e i suoi rami erano moltiplicati, e i suoi ramoscelli si erano allungati, per la copia delle acque, che V aveano adacquato, mentre metteva.
Tutti gli uccelli del cielo si annidavano
ne’ suoi rami, e tutte le bestie della campagna figliavano sotto a’ suoi ramoscelli; e tutte le gran nazioni dimoravano all’ombra sua,
Egli era adunque bello nella sua grandezza,
nella lunghezza de’ suoi rami; perciocch^ la sua radice era presso a grandi acque.
I cedri non gli facevano ombra nel
giardin di Dio; gli abeti non eran simili pure a’ suoi rami, e i platani non eran pur come i suoi ramoscelli; niun albero, nel giardino del Signore, lopareggiava di bellezza. • 9 Io r avea fatto bello nella moltitudine de’ suoi rami; e tutti gli alberi di Eden, ch’erano nel giardino di Dio’*, l’invidiavano.
Perci6, cosi ha detto il Signore Iddio:
Perciocch^ tu ti sei elevato in altezza; e ch’esso ha messe le sue vette di mezzo i rami folti, che il suo cuore si e elevato nella sua altezza;
Io r ho dato in man del più forte
delle nazioni, per far di lui ad ogni suo volere, e V ho scacciato per la sua empietk.
E stranieri, i più fieri delle nazioni
r hanno tagliato, e l’han lasciato in abbandono; 1 suoi rami son caduti su per 11 monti, e per tutte le valli; e i suoi ramoscelli sono stati rotti per tutte le pendici della terra; e tutti i popoli della terra sono scesi dall’ombra sua, e l’hanno lasciato.
Tutti gli uccelli del cielo albergano
sopra le sue ruine, e tutte le fiere della campagna sono sopra i suoi ramoscelli;
Acciocchd niun albero, innaffiato d’acq[ue,
non si elevi nella sua altezza, e non innalzi la sua cima d’infra i rami folti; e che le lor querce, anzi tutti gli alberi che bevono le acque, non si rizzino nella loro altezza; conciossiach^ tutti quanti sieno dati alia morte, e sieno gettati nelle più basse parti della terra, per mezzo il comun degli uomini, con quelli che scendono nella fossa.
Cosi ha detto il Signore Iddio: Nel
giorno ch’egli scese nell’inferno, io ne feci far cordoglio; io copersi l’abisso sopra lui, e ritenni i suoi fiumi, e le grandi acque f urono arrestate; ed io feci imbrunire il Libano per lui, e tutti gli alberi della campagna si venner meno per lui.
Io scrollai le nazioni per Io suon della
sua ruina, quando Io feci scender nell’inferno, con quelli che scendono nella fossa*; e tutti gli alberi di Eden, la scelta, e i piii begli alberi del Libano, tutti quelli che erano abbeverati d’acqua, f urono racconsolati nelle piix basse parti della terra.
Anch’essi sono scesi con lui nell’inferno,
a quelli che sono stati uccisi con la spada; il suo braccio eziandio, alia cui ombra dimoravano fra le genti, vi t sceso.
A cui, d’infra gli alberi di Eden, sei
tu simile, in pari gloria, e grandezza? ma pur sarai tratto giii con gli altri alberi di Eden, nelle piii basse parti della terra; tu giacerai per mezzo gl’incirconcisi, con quelli che sono stati uccisi con la spada. Questo e Faraone, e tutta la sua moltitudine, dice il Signore Iddio. Lamento sopra Faraone, re di Egitto. qo AVVENNE eziandfo, nell’anno ^^ duodecimo, nel duodecimo mese, nel primo giorno del mese, che la parola del Signore mi f u indirizzata, dicendo: 2 Figliuol d’uomo, prendi a fare un lamento di Faraone, re di Egitto, e digli: Tu sei stato simile a un leoncello fra le nazioni, e come un dragone ne’ mari, e uscivi f uori per li tuoi fiumi, e intorbidavi le acque co tuoi piedi, e calpestavi i lor fiumi. Ge]?.2. 8; 13.10..686
- Is..14. 15.