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Pagina:La cavalleria italiana e le sue riforme.djvu/49

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rarvi quello che debbon già sapere, dopo l’esame che subirono per avere il grado.

Quella scuola normale invece dovrebb’essere esclusivamente istituita a beneficio dei sottuffiziali che, mandati in maggior numero, vi potrebbero apprendere con due anni di corso quelle cognizioni che prima non poterono acquistare nelle scuole o nelle accademie, per togliere così qualunque ostacolo al loro avanzamento1.

Nei reggimenti, l’istruzione principale, — quella che da se sola dovrebbe occupare il maggior tempo, ed a cui va annessa la maggiore importanza, è l’equitazione, la quale andrebbe specialmente premiata ed incoraggiata. L’istruzione individuale del cavaliere deve arrivare al punto da renderlo perfettamente padrone del cavallo; — lanciarlo, dirigerlo, contenerlo a suo grado; formarne un tutto che personifichi il centauro della favola2; — e ciò è tanto più necessario, perchè il combattimento in ordine sparso è più generale e frequente col tiro lungo e fitto delle nuove armi ad ago; e caricando anche in linea, succede sempre una mischia, dove ciascuno, dinanzi o indietro, a destra o a manca, è obbligato dar giù o difendersi per conto proprio.

Con buoni cavalieri, montati su cavalli bene addestrati, allenati al corso, abituati a superare qualunque ostacolo, ed a squadronare su qualunque terreno3, le evoluzioni, per passare

  1. Il principio dell’uguaglianza dei diritti sarebbe un assurdo livello, se consistesse a promuovere uffiziali dei sottuffiziali, sol perchè sono sottuffiziali, e debbono coprire un terzo dei posti vacanti da Sotto-Tenente che loro spettano; mentre poi ai giovani ch’escono dalle accademie si richiede un rigoroso esame.
  2. Il metodo teorico pratico d’equitazione militare, testè pubblicato dal nostro generale di cavalleria Achille Angelini, è quanto vi può essere di più razionale, di più logico, di più perfetto, è un libro aureo che ogni uffiziale di cavalleria, non che leggere, dovrebbe studiare a fondo e meditare!
  3. Nè si leggerebbe di noi nelle istruzioni date dai Generali stranieri: «La cavalleria è montata in modo ineguale; i cavalieri