Pagina:La desinenza in A.djvu/58

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sensazioni che scèndon da un palco non diventano mai sentimenti; tutto, in un teatro è fittizio, per chi dice e chi ascolta; tutto, dai scenari alle ore. Per quanto omicida, una tragedia non fu mai rea di digestioni men buone ne’ suoi spettatori ed attori. Nè andiamo a fidarci della larva dei visi. Niun uomo s’affanna davvero o gioisce se non della propria fortuna. Calato il sipario, il sogno è finito; resta ciascuno qual’era — solitamente un briccone. — E, punto terzo; concesso anche, o signora, tanto per contentarla, che la drammàtica o letteraria rappresentazione di un peccato qualunque, possa lasciare vestigia nella cera ancor molle di un giòvane cuore, ¿perchè allora, domando, non ne èvita Ella alla sua quasi-intatta palomba il domèstico esempio, reale e diuturno, ben altro efficace che non scolorite finzioni? ¿e quale casa — mi dica — non è viva accademia ai più torti costumi?

Veda quì. Ho un sacco di casettine quì (e lo scuoto) sul gusto di quelle, che, scolpite nel pino, vèngonci da Norimberga, la città cara ai fanciulli. Scèlgane una, madama. ¿Vuole che mèscoli ancora?.. scelga purea suo agio.. ¿Questa?.. ¡Brava! Ella ha saputo pescarsi un grazioso edifizio a due piani e senza botteghe, abitazione certo di gente, che, per mangiare, non ha da far altra fatica che di recarsi il cibo alla bocca; di gente che non còmpera cenci per vesti, ma vende vesti per cenci; di gente, in una parola, per necessità buona, non perciò virtuosa.