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Documento XVII, volume I, cap. X.


Carteggio dell’incaricato di affari interinale di Sardegna a Napoli
conte Giulio Figarolo di Gropello
dal 9 dicembre 1856 al 7 gennaio 18957
sull’attentato di Agesilao Milano.


Bisogna ricordare che ministro degli esteri di Sardegna era Cavour, ma il suo nome non figura mai nell’interessante corrispondenza: figura invece quello del conte di Salmour, segretario generale.

Il giorno dopo l’attentato, 9 dicembre 1856, il conte di Gropello mandò al suo governo questo primo rapporto. Alcuni particolari non sono esatti, ma la relazione è nel complesso precisa, accurata ed eloquentissima, come son tutti i racconti posteriori.

Napoli, 9 dicembre 1856.


Ricorrendo ieri la festa della Immacolata Concezione, S. M., siccome è suo costume, aveva ordinato che vi fosse al campo di Capodichino una grande parata militare. Assisteva alla medesima S. M. unitamente alla Regina ed a tutta la famiglia Reale. Già erasi celebrata la Messa ed il Re, circondato dal suo Stato maggiore, postosi in un canto della piazza d’armi vedeva il defilé delle truppe. Già gran parte di esse era passato in fila innanzi al Re, quando dalla settima compagnia del 8° battaglione cacciatori che veniva diritto verso S. M. per indi convergere a diritta, uscì più ratto del fulmine un soldato, e furiosamente slanciandosi sul Re, in due salti gli fu sopra e gli diede un colpo di baionetta al fianco diritto, che riuscì appena a toccarlo. Il soldato si apprestava a rinnovare l’assalto quando il tenente colonnello La Tour, che veniva ad annunziare a S. M. che aveva fatto eseguire certi ordini da lui ricevuti, visto l’atto minaccioso del soldato, gli si avventò sopra con il cavallo ed atterratolo al suolo impedì che sorgendo di bel nuovo, compiesse l’esecrando attentato. In un batter d’occhio gli furon sopra molti fra soldati e gendarmi che lo afferrarono e legatolo lo condussero prigione.

Il Re con grande intrepidezza e fermezza d’animo non diede segno di commozione, assistette alla parata come se nulla fosse occorso, ed a cavallo, percorrendo la popolosa Toledo, si ridusse al Reale Palazzo.

Testimonio oculare del fatto, io subito mi occupai di quanto era a farsi nella attuale circostanza nella mia qualità di rappresentante interino del Governo di S. M., e saputo che il Ministro di Spagna,