Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 279 — |
musicale, per l’ottima esecuzione e per la qualità degl’invitati. Cantarono la padrona di casa, il barone Giovanni Genovesi, il barone Eoberto Tortora Brayda e Melchiorre Delfico, dilettanti di prim’ordine. Anche nell’orchestra, insieme ad artisti, erano anche alcuni bravi dilettanti. I De la Feld abitavano al piano nobile del palazzo Partanna, in piazza dei Martiri, che allora si chiamava "Calata santa Caterina a Chiaia„. — Alla rappresentazione del Don Pasquale assistette il Re di Baviera, padre, il quale, sotto il nome di conte di Augusta, viaggiava per diporto e si fermò a Napoli tre giorni. In quello stesso mese di aprile giunse pure a Napoli il Re Massimiliano, sotto il nome di conte di Werdenfels, e fu molto festeggiato nell’alta società.
Fra le più belle dame del tempo, brillavano le tre figlie di Carlo Filangieri, chiamate le tre duchesse, cioè la duchessa di Bovino, la duchessa di Cardinale e la duchessa Ravaschieri Fieschi. La duchessa di Bovino aveva richiamata, in una delle feste delle Tuileries, l’attenzione di Napoleone III che volle conoscerla e fu con lei pieno di cortesie, ricordandole il padre e l’avo. Si distingueva anche per bellezza la contessa Latour, una delle figliuole del principe d’Angri e che vive ora a Parigi vita da santa. Suo marito Leopoldo, è stato il fedele cavaliere di compagnia di Francesco II. Una sorella di lei divenne principessa di San Cesario, l’altra, duchessa di Marigliano e una quarta fu principessa di Fondi: tutte parimente bellissime. Questa contessa di Latour non è da confondere con l’altra contessa di Latour, moglie di Francesco colonnello degli usseri, che si disse salvasse la vita a Ferdinando II nell’attentato di Agesilao Milano. Quest’ultima, morta da oltre trent’anni, fu dama della regina Maria Teresa, visse vita ritirata e devota, come tutti di casa Sangro a cui apparteneva. Il marito n’era gelosissimo. Oltre alle Filangieri e alle sorelle d’Angri, splendevano, fiorenti di gioventù e bellezza, la marchesa di Bella moglie di Cammillo Caracciolo, che era russa e aveva splendidi capelli biondi, che in ricci le scendevano graziosamente sulla fronte; e con lei la principessa di Camporeale, Laura Acton, la contessa di Castellana, oggi vedova del senatore Carlo Acquaviva; la principessa di Frasso, morta da poco più di un anno, moglie di Ernesto Dentice, che fu senatore del Regno d’Italia, e madre del presente deputato di Brindisi.