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libro terzo. 43

LIBRO TERZO.



Già le dorate porte apre dell’anno
Rapido il Sol, che disfavilla e scalda
Al celeste Monton gli umidi velli,
Ugual partendo in ciel la luce e l’ombra.
5Sento l’aura d’april; sento commosso
Da per tutto uno spirto errar di germi
Fecondatore, e tutti aprir dell’alma
Natura i parti: e tornar l’erbe ai prati,
E le frondi alle piante, e più sereno
10Far l’aere, e tutta illeggiadrir la terra.
L’accorto zappator l’armi riprende,
E sull’opre che il verno a vil condusse
Riede; e l’esperto vignajuol sui poggi
Trova la sacra vite, e ne accomanda
15Agli olmi i tralci. Per gli ameni campi
E le piagge ridenti e lungo i rivi
E l’ime valli intanto odo il frequente
Suon d’agresti canzoni, e veggo in festa
E in tumulto ai lavori uscir le ville.
20Nè l’ignavo tepor del chiuso ovile