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conchiudere, che il tempo in cui furono scritti, e ben posteriore nel terzo al tempo in cui fu scritto il secondo.
ITINERARIVM è voce latina, ma tra gli scrittori del buon tempo non trovasi usata. Vegezio che scrisse verso la fine del quarto secolo, la usa, e l’usan coloro che hanno a noi fatto pervenire gl’itinerarj di Antonino ed il Gerosolimitano. Il primo dei tre vasetti porta scritto ITINERARIVM, mentre i due altri adoperano l’ITINERARE, il quale è vero nome, per quanto si rimanga senza esempio, della terza declinazione; laddove l’ITINERARIVM è della seconda.
A GADES, AB GADES. Tutti tre congiungono alla preposizione a ed ab l’accusativo erroneamente. Vi volea ben poco a scrivere A GADIBVS; e se la scrittura fosse stata fatta in Roma, che dava le leggi e la norma del ben favellare e dello scrivere secondo grammatica, sarebbesi scritto A GADIBVS in una età, ove la lingua reggevasi a legge grammaticale, non ad arbitrio barbarico. Ma chi trovasi a Cadice, in quella isoletta che si rimane fuori, piuttosto che in capo al mondo antico, non sappiamo qual modo di grammatica fosse più in onore. Se abbiamo a fare ragione da questo saggio, non è che barbaro in quanto a lingua il concetto che dobbiamo formarci dei Gaditani.
ROMAM. VSQVE ROMA. VSQ. ROMA. Sono in tre che favellano, ed uno sopprime l’VSQVE, il secondo ed il terzo lo legano erroneamente con l’ablativo. Quindi il primo prosegue coll’accusativo, gli altri due con l’ablativo.
AD PORTVM è comune a tutti tre con la differenza, che il primo vi attiene per principio, avendo egli preso a indicare le mansioni, che sono il termine ove finisce il tragitto diurno, col caso di moto che è l’accusativo. Gli altri due l’adoperano in opposizione alla grammatica; perchè considerando essi la quiete nella mansione, dovevano in quella vece dire IN PORTV.
Prima dell’AD PORTVM l’itinerario di Antonino ha AD PONTEM, che era una mansione intermedia, 12 miglia distante da Cadice, da dove per altre 14 venivasi a questa del porto, che è ora il Porto di Santa Maria PORTVGADITANO. È questa tra gl’itinerarj nostri e l’Antoniniano una troppo considerevole differenza; perciò ne giova il trattenercisi per poco.
Gl’itinerarj erano nel mondo romano conosciuti fin da che Augusto aveva fatto erigere il suo milliario aureo nel foro romano. Ma questo milliario non poteva essere immutabile, perchè le vie dell’impero al tempo d’Augusto non erano certamente inemendabili. Troppi mutamenti e miglioramenti ricevettero dagl’imperatori che vennero dopo di lui. Questi miglioramenti, secondo mio avviso, rendono meno difficile l’accertarsi dell’anteriorità o posteriorità de’ tre nostri itinerarj, ponendoli a confronto tra loro. Come posso assicurare che il