Pagina:La vite, l'acquavite e la vita dell'operaio.djvu/7

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e la vita dell’operaio. 7


Fino le lezioni popolari, questa istituzione benefica spuntata fra noi si può dire da ieri, nella China fiorisce e fruttifica chi sa da quanto tempo. Così almeno ho trovato in un certo libro di missionari gesuiti, stampato l’anno scorso a Malines, libro però del quale sulla mia coscienza non oserei garantirvi la veracità in tutto e per tutto.

Or bene, negli anni di Confucio non so bene quanti, in una certa città della China, chiamata Sien-fù, vi fu un professore d’igiene, il quale una bella sera sali in bigoncia per parlar lì sul muso a quegli eterni e ostinatissimi fumatori d’oppio, nientemeno che contro l’oppio medesimo. Ci voleva grande coraggio, grande arte, grande eloquenza, per andare a toccare così sul vivo cotesta gente, in un’abitudine così inveterata, per convertirla a far a meno dell'oppio, il compagno, l’amico, il conforto, la consolazione di ogni buon Chinese. Difatti, per quanto il professore s’ingegnasse di prendergli a modo e verso, un romorio sordo di disapprovazione dai quattro canti della sala accompagnava