Pagina:LadonnafiorentinaDel Lungo.djvu/39

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nei primi secoli del comune 23

siero, come guelfa anche lei, perchè ritrovo ab antico, e fonte di vita e riposo in morte, di Guelfi. E nella seconda cacciata, dopo Montaperti, «arriva in Fiorenza», lasciamo ancora parlare la cronica46, «la novella della dolorosa « isconfìtta; e tornando i miseri fuggitivi, si levali pianto d'uomini e di femmine si grande, che va sino al cielo; imperciocché non avea casa niuna in Fiorenza, né piccola né grande, che non vi rimanesse uomo morto o preso.... I Guelfi, sanza altro comiato, colle loro famiglie, piagnendo, uscirono di Fiorenza e andaronsene a Lucca.... »: fu una città che si riversava in un'altra. I vincitori, con le masnade tedesche, rientrano in patria, e dentro e fuori delle mura la demoliscono mezza. Strappano perfino rabbiosamente dalle chiese le arche sepolcrali e le ossa dei Guelfi: e se oggi un Aldobrandino Ottobuoni, cittadino integerrimo che ai nostri vecchi parve 1'imagine del « buono romano Fabrizio », non ha più la sua tomba in quella che allora era Santa Reparata, si deve a quei sacrilegi47; a omissione, non a reverenza, si deve, che del portansegna Marignolli sia rimasta in San Lorenzo con le ceneri la pietra del sepolcro domestico 48. Se Fiorenza non fu « tolta via » tuttaquanta49, ognun sa che fu virtù e gloria di un uomo. Ma a quei rifugiati in Lucca, che strazio l'udire, impotenti a ripararvi, la rovina delle loro case, delle loro memorie, dell'avvenire de' loro figliuoli! che furore negli uomini! che lacrime cocenti si saranno serrate nel cuore quelle misere donne!50. Poi, rivolta fortuna, successero le vendette guelfe, meno atroci ma più lente, più intime, più continuate, poiché durarono quanto durò la repubblica, dove il nome ghibellino rimase all'odio comune anche quando più non sussisteva la cosa. Confiscati, distribuiti, dispersi gli averi, i possessi delle famiglie ghibelline, come si distrugge il