Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/265

Da Wikisource.
230 platone.

Cratino nel Falso supposto.

     Uom sei certo ed hai l’anima. Secondo
     Platone io non lo so, suppongo averla.

Alesside nell’Olimpiodoro.

     Il mio corpo; il mortai fu disseccato
     Al certo; l’immortal sparve nell’aria.
     Non son dottrine di Platone queste?

E nel Parassito:

     O, con solo Platone, andar cianciando.

Finalmente di lui si burla anche Anassilao nel Botrilione, nella Circe e nelle Ricche.

XXIII. Aristippo nel quarto delle Delizie antiche dice che Platone amò un giovinetto per nome Astro, col quale si esercitava nell’astrologia, ed il prefato Dione. Pur di un Fedro parlano altri. Ed è manifesto l’amor suo da questi epigrammi, che per costoro si composero da lui:

     Astro mio, tu contempli gli astri; oh fossi
       Io cielo, onde vederti con molt’occhi!

E un altro:

     Astro, splendevi Eoo sui vivi pria,
       Estinto, a' morti or Espero risplendi.

E per Dione così:

     Ad Ecuba, nascendo, e alle trojane