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Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/352

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crantore 317

di corteccia; e che i versi di un certo poeta erano pieni di tignuole; e che le proposizioni di Teofrasto erano scritte sovra gusci di ostriche. — Apprezzavasi sovra ogn’altro il suo libro Del lutto.

VII. Morì prima di Polemone e di Crate, ammalatosi per una disposizione all’idropisia. Nostro è l’epigramma sovra di lui:

     E te innondava, o Crantore, il più crudo
       Morbo, e così di Pluto al negro abisso,
       Scendesti; e certo ora colà ti godi!
       Ma vedova restò de’ tuoi sermoni
       E l’Accademia e la tua patria Soli.