Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/405

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aristotele. 367

e il ragazzo Pirreo; e, se le piacesse abitar Calcide, la foresteria ch’è presso l’orto; se Stagira, la casa paterna; e qual ella sia per volere di queste, i curatori la forniranno del mobile che ad essi parrà conveniente e bastevole all’Erpillide. — Che Nicanore abbia cura anche del fanciullo Mirmece; affinchè in maniera degna di noi sia rimandato a’ suoi con quanto da esso abbiamo ricevuto. — Che l’Ambracide sia libera, e le si dia, quando maritisi la fanciulla, cinquecento dramme e la piccola schiava ch’ella ha. — Che si diano anche alla Talete, oltre la fanticella comperata, ch’ella ha, mille dramme ed una piccola schiava. — Che, oltre il danaro datogli prima per un altro schiavo, o si comperi a Simone un giovine schiavo, o gli si dia il danaro. — Che qualora si mariti la fanciulla, sia libero Ticone, e Filone, e Olimpione, e la sua figliuoletta. — Che non si venda nessuno dei fanciulli che sono al mio servigio, ma si usino, e fatti adulti, si lascino liberi secondo il merito. — Che si abbia cura di dedicare, quando saranno finite, le immagini allogate a Grillione: e quella di Nicanore, e quella di Prosseno, ch’io pensava allogargli, e quella della madre di Nicanore; e di innalzare quella finita di Arimnesto, perchè gli serva di monumento, essendo morto senza figliuoli; e di consacrare quella di nostra madre a Cerere in Nemea, o dove paja. — Che dove facciasi il sepolcro, quivi pure, dissotterrate, si pongano le ossa della Piziade, com’ella ordinò. — Che finalmente Nicanore, se sarà salvo, il qual voto abbiamo fatto per lui, dedichi statue di pietra di quat-