Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/272

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annotazioni 253

gli elementi primitivi, le varie specie del mondo sensibile non possono provenire che dalla loro svariata combinazione. Dessi pajono differenti secondo la diversità del rapporto delle parti costitutive fra loro. — Sembra che Empedocle facesse un grande sforzo per determinare il rapporto ([testo greco]) della mescolanza de’ quattro elementi fra loro ne’ diversi membri organici. L’azione che presiede a queste ordinate mescolanze va considerata come un attributo dell’amore, ed ei considera la natura organica siccome una transazione alla vita felice nello sfero; poichè la natura delle piante equella degli animali è parente a quella dell’uomo, e i sapienti sono destinati alla vita divina. Il che s’accorda colle sue idee morali, o piuttosto sacerdotali, della vita, e colla sua dottrina della migrazione degli spiriti in diversi corpi. Il suo carattere ieratico appare sopra tutto nell’opposizione che vi ha tra la vita felice assoluta e la vita deplorabile dell’uomo e delle cose nel mondo, per una trasgressione antica, da espiarsi, e per le purificazioni, [testo greco], ed anche per l’opinione di un’unione più intima col divino ec. — Tutto è pieno di ragione e partecipa alla conoscenza, e però tutto, nel mondo, partecipa di una natura demoniaca e spirituale: gli stessi elementi infiammati di odio e d’amore sono eziandio ciò che conosce. Ora le singole parti elementari, separate dallo sfero, e mosse dall’odio, non godono nella vita del mondo di alcun riposo; da che, mosse dall’odio contro il resto delle cose, l’odio le persegue anche in ogni cosa, il soffio etereo le spinge con forza nel mare; il mare le vomita sulla terra; la terra le abbandona agli sguardi del sole infaticabile, che dal canto suo le abbandona ai turbini dell’etere ec. — Queste parti, mosse dall’odio, non hanno direzione certa, sebbene pajano dotate di un movimento proprio, generandosi l’odio ne’ loro stessi membri; ma questo moto è disordinato ec. —