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Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/10

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6 VITA

CAPITOLO III.


TUtte queste male qualità del corpo suo, pareva che degnamente avessero ad Esopo la servitù apparecchiata, conciosiacchè essendo egli così mal disposto e di così contrafatta, e rozza corporatura, miracolo sarebbe stato, se egli avesse potuto le reti della nojosa servitù fuggire. Ma più meraviglioso miracolo fu che in un così mostruoso, e sproporzionato organo corporeo, un tanto bello, tanto leale, gentile animo abitasse, quanto, che fu sopra a tutti gli uomini prudentissimo, ed astutissimo, e di bei partiti, e di sottili invenzioni fu egli sopramodo felicissimo, ed astutissimo. Or essendo adunque Esopo agli altri servigi obbligato, ed il suo Padrone vedendolo così mal fatto, e mostruoso, e giudicandolo anco a tutti i bisogni di casa inettissimo alla zappa destinollo. Sicchè a zappare i poteri suoi insieme con altri Schiavi mandollo; la dove con molta diligenza zappando Esopo, allegramente si affaticava. Avvenne, che il Padrone essendo un giorno alla Villa uscito per vedere come fossero bene i suoi poderi lavorati, un Contadino gli portò parecchi bei fichi a presentare, di cui la bellezza essendogli piaciuta molto, diedegli ad Agatopo suo servitore a serbare, imponendogli, che come nel bagno lavato si fosse (che tale era degli antichi il costume, prima del mangiare lavarsi tutto il corpo) a tavola glie li recasse. La delicatezza del frutto accendeva l’appetito ed Agatopo di fare la credenza al Padrone, e la soavità, e la dolcezza lo spingevano a torne più d’uno. Allora essendo Esopo per qualche neces-