Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/265

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F A V O L E 251

ci figliuol mio, è vergogna cantare nella morte di tua Madre, rispose il figliulo: Se tu paghi i Frati, che cantano, perchè mi riprendi, se canto io senza denaro?

Sentenza della favola.

Quì riprende la favola il costume di piangere, senza utile alcuno i morti.


Di un geloso di sua Moglie. 294.


U

n Geloso aveva dato in guardia a un suo Amico la Moglie, che glie la servasse fino al suo ritorno. L’Amico glie lo promise, e vedendo poi non poterla guardare, disse: Mi contenterei, che il mio Amico mi avesse dato un sacco di pulci, e che io fossi tenuto lasciarli ogni giorno fuori a pascere, e ridurli poi la sera tutti nel sacco, prima, che mi avesse dato in custodia una Donna, conciosiachè Argo, che aveva cento occhi, non puotè tanto guardar la Moglie sua, che non gli fosse tolta.

Sentenza della favola.

Si dimostra la gran difficoltà che si ha in conservare nel suo onore, ed onestà di vita una Donna, che abbia mal pensiero.


Di un Tedesco, che non voleva Cristieri. 295.


U

n Tedesco infermo, fece chiamare i Medici, i quali dissero, conosciuta la sua infermità, che bisognava far li Cristieri. Inteso questo il Tedesco, entrò in tanta colera, che uscì dal letto, e cacciò via i Medici, dicendo: ignoranti, mi duole la testa (come vi ho detto più volte) e voi mi volete medicare il tergo, dovè non ho mal’alcuno, e che sia il vero, vedetelo quì.