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Pagina:Le Novelle Indiane Di Visnusarma, UTET, 1896.djvu/40

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32 novelle indiane di visnusarma

magagne, e però io stesso oggi, fattone certo, ti darò il dovuto castigo. — Così dicendo, dopo che le ebbe rotto il corpo con battiture di bastone, legatala ad un pilastro con forti lacci, vinto dall’ebbrezza, cadde in poter del sonno. Intanto un’amica di lei, moglie di un barbiere, accortasi che il tessitore era caduto in poter del sonno, venendo da lei, le disse: O cara, Devadatta ti aspetta a quel tal posto. Si vada adunque subito! — Ma l’altra disse: Vedi lo stato mio! Come posso andare? Però va tu e di’ all’amor mio: «Questa notte non posso venir con te». — Allora, la moglie del barbiere le disse: Cara mia, non dir così! Questo non è il costume della donna galante. Perchè è stato detto:


Di quei che fermo e certo in cor proposito hanno
Di côrre un dolce frutto, come i cammelli fanno1,

Anche se in chiuso loco e inaccessibil stia,

Credo che la natura degna di lode sia.


E poi:


Poi che la vita è incerta
Del mondo ch’è di là,
Poi che la gente esperta
È sol di biasmi, e va
Diverso e vario il mondo,


Se pronto a’ cenni sta
Un damerin giocondo,
Oh felici le donne
Che della fresca età
Sanno il frutto godere a sazietà!


E questo ancora:


Se per fato degli Dei
È deforme il damigello,
Pur sel godono bel bello
In segreto le dame innamorate.


Ma del proprio lor marito,
Anche se tutto piacente,
Non si curano per niente,
Tanto ne son ristucche ed annoiate! —


E quella disse: Se è così, dimmi allora in qual modo, legata come sono con forti lacci, posso io andare. Ed è pur qui questo scellerato di mio marito. — La moglie del barbiere disse: O cara, quest’ubbriacone non si desterà se non toccato dai raggi del sole. Perciò io ti scioglierò, e tu, come m’avrai legata al tuo posto, prestamente, dopo che sarai stata col tuo Devadatta, farai ritorno. — E quella disse: E sia così. — Come ciò seguì, il tessitore a un certo momento, levandosi su, poichè alcun poco gli era andato via lo sdegno e cessata l’ubbriachezza, disse a colei: O ganza degli altri, se da questo giorno in poi non uscirai più di casa e non t’intratterai con alcun altro, io li scioglierò. — Ma la moglie del barbiere, per timore della differenza della voce, non disse nulla, od egli più e più lo ridiceva quelle parole. Allora, poichè essa non gli dava alcuna risposta, egli, montato in ira, preso un rasoio affilato, le tagliò il naso, e disse: O meretrice, sta così intanto, che io non ti farò più alcuna carezza! — Così avendo borbottato, di nuovo s’addormentò; e Devasarma, che aveva per-

  1. Perchè mangiano erbe e rami spinosi e duri e li colgono in luoghi difficili, e non ne temono e non ne soffron danno.