Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/211

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RIME

V


     Amor, così leggiadra giovinetta
Già mai non mise foco in cor d’amante,
Con così bel sembiante,
4Come l’ha messo in me la tua saetta.
     Vidila andar baldanzosa e secura
Cantando in danza bei versi d’amore,
E sospirar sovente;
8Tal volta scolorar la sua figura,
Mostrando nella vista come il core
Era d’Amor servente.
11Volgeva gli occhi suoi soavemente,
Per saper se pietà di lei vedesse
In alcun che intendesse
14Nel cantar suo come l’avea distretta.


(Dalla citata raccolta di Rime antiche del Corbinelli, ecc.)




VI


     Da poi ch’i’ ho perduto ogni speranza
Di ritornare a voi, madonna mia,
Cosa non è nè fia
Per conforto già mai del mio dolore.
5Non spero più veder vostra sembianza,
Poi che fortuna m’ha chiusa la via
Per la qual convenìa
Ch’io ritornassi al vostro alto valore;
Ond’è rimaso sì dolente il core
10Ch’io mi consumo in sospiri et in pianto;
E duolmi perchè tanto
Duro, che morte vita non m’ha spenta.
Deh che farò! chè pur mi cresce amore
E mancami speranza d’ogni canto.
15Non veggio in quale ammanto


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