Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/375

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RIME

Chè la dimora corta
Sarà, se tu vorrai,
E ritornar potrai. —
28Ma questo ogn’or m’accende maggior doglia.
     Ballatetta, con pena
Mi movo, e vonne sì come colui
Che alla morte si mena,
32Senza sperar d’aver aiuto altrui.
Però tu sola, in cui
Ogni mio stato posa,
Rimanti dolorosa
36Cantando a questa donna la mia doglia.




X

Intonata. Franciscus de Organis sonum dedit


     Nè te nè altra voglio amar già mai,
Falsa, po’ che così tradito m’hai!
     Pensando, lasso!, al tempo ch’i’ ho perduto
4Amando te, or grave doglia sento:
Chè, se amante amar fu mai veduto,
Con fede amava te per ognun cento;
Tanto che ’l tuo amor di virtù spento
8Mi promettesti: e poi tradito m’hai.
     Della promessa tua fu’ lieto tanto
Che gioia non senti’ ma’ quanto allora;
Tornato m’era ’n riso ogni mio pianto:
12Ma in me fece picciola dimora.
Credeami esser dentro, or son di fora:
Ad altrui data se’, tradito m’hai!
     Abbandonato sanza mia cagione
16Da te mi trovo: et or amante tale
Ha’ tolto, che ne renderà ragione;
E già ti trade, ov’io t’era leale.
Così costui conforterà ’l mio male,
20Tradendo te come tradito m’hai.


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