Pagina:Le aquile della steppa.djvu/108

Da Wikisource.
102 Capitolo undicesimo.

— Accomodatevi, — disse Sagadska. — Siete giunti in un buon momento, festeggiando oggi il dodicesimo anno della mia ultima figlia.

I servi erano tornati portando vasi e tondi carichi di cibi e di manicaretti che esalavano profumi appetitosi e che deposero dinanzi agli ospiti.

Tutti i popoli della steppa, quando hanno i mezzi sufficienti e ricorre qualche circostanza straordinaria, amano mangiare bene e la loro cucina non è così ordinaria come si potrebbe credere in individui che vivono all’aria aperta e sempre in pericolo, quantunque stupide prescrizioni del Corano la circoscrivano, vietando il maiale, la lepre anche e molti crostacei, perchè ritenuti impuri.

Il loro piatto forte è sempre però il montone che si arrostisce a pezzi con burro e grasso od intero se è giovane, dopo d’averlo ben imbottito di mandorle, di datteri, d’uva secca, di bacche e di rose, di pimento e di spezie diverse; il secondo è il pilat, composto di riso bollito, con pezzi pure di montone. Amano però molto anche i pasticci, che sanno preparare non meno bene dei persiani e anche la carne bollita, che condiscono con varie salse assai appetitose.

I cuochi del capo avevano fatto quella sera veri prodigi, servendo un gran numero di piatti, ai quali avevano tenuto dietro vasi pieni di magnifiche melogranate, grossissime, dolcissime e senza il granello interno, cotogni profumatissimi e poponi pesanti trenta o quaranta libbre, acquosi, dolci, e colla polpa rossa, bianca, gialla o verdognola.

Servito il caffè, il capo fece portare quattro bellissime pipe, per metà ripiene d’acqua profumata con essenza di rosa e la ciotola carica di quel fortissimo tabacco chiamato tumbak, che è così pregiato da tutti i popoli turanici.

— Ora ti ascolto, — disse Sagadscka, quando le pipe cominciarono a funzionare, rivolgendosi a Hossein che aveva appena toccato cibo. — Leggo nei tuoi occhi una profonda tristezza, che sarebbe incompatibile colla tua età.

Quale disgrazia può aver colpito i nipoti del mio vecchio amico Giah Aghà?

— Mi hanno rapito ieri la fidanzata, nel momento in cui stavo per impalmarla.