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L’attacco dei leoni. 233

arrostiti e gallette di maiz, nonchè un fiasco di kumis e anche delle pipe. —

Balzarono nella barca che era la più lunga di tutte e si sedettero a prora, mentre i pescatori prendevano subito il largo ridiscendendo la corrente.

— Dimmi un po’, loutis, — disse Tabriz, che aveva subito dato l’assalto al canestro.

— Che cosa fanno quegli uccelli che si tengono ritti sul bordo e che non sono logati?

— Servono a pescare le garitse, signore. La notte è oscura e quei deliziosi pesci si lasceranno prendere in gran numero.

— Da chi?

— Da questi uccelli, signore. Sono cormorani del mar d’Aral, dei pescatori infaticabili, che sono stati ammaestrati per la pesca della garitsa.

— Che pesci sono?

— Una specie di trote e abbondano qui. —

Le sei barche si erano disposte su due linee e si erano portate in mezzo al fiume, mentre i pescatori remavano dolcemente all’indietro, onde la corrente non le trasportasse troppo rapidamente.

Sul mar d’Aral e sui suoi fiumi che scaricano entro esso le loro acque, come nei mari e nei fiumi della China e del Giappone, si fa uso dei cormorani, di quegli avidissimi uccelli acquatici, che noi chiamiamo smergli, per ottenere delle pesche abbondanti.

Gli uomini della steppa si servono dei falchi per la caccia, i pescatori pure di volatili, e gli uni e gli altri non hanno da lagnarsi, perchè oltre a procurarsi un buon divertimento, si procurano, con quasi nessuna fatica, selvaggina terrestre ed acquatica. Si sa che i cormorani sono grandi distruttori di pesce e che sono anche pescatori abilissimi, potendo tuffarsi sott’acqua e rimanervi per qualche tempo. È appunto sull’avidità di quei trampolieri che i pescatori contano, ed in quale misura anche!...

Un cormorano bene ammaestrato può mantenere comodamente una famiglia di pescatori, e anche procurarle una certa agiatezza. Ordinariamente però i pescatori non ne hanno mai meno d’una mezza dozzina, che tengono con cure infinite.

È di notte che il cormorano lavora con maggior lena, sicchè