Pagina:Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869.djvu/134

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Udita la relazione e la proposta del cav. Ricotti, il signor presidente cav. De Roberto le approva ed appoggia, dichiarando anch’esso sull’avvenire assai difficile che il Comizio possa ottener doni di libri proporzionati al bisogno, nè parendogli conveniente che si abbia a continuare questo arduo e grave compito di chiedere per donare. — Parla nel medesimo senso l'avv. Giulietti. — Approvato all’unanimità.

Note.

Mentre pubblicavansi questi appunti statistici ci sono venute altre notizie che aggiungiamo per rendere più completo che ci sia possibile il presente lavoro.

Atri (Abruzzo Ulteriore 1°).

Il prof. Gabriele Cherubini appena eletto a presiedere il Consiglio d’amministrazione dell’Orfanotrofio maschile d’Atri diè subito opera sui primi del 1865 alla fondazione d’una Biblioteca popolare che conta già 250 volumi, parte offerti da cittadini e parte dal Comizio agrario vogherese; non sono mancati i lettori, e specialmente nella classe degli studenti, parecchi profittano delle letture a domicilio scegliendo fra quel poco che finora è stato possibile raccogliere.

Canale (Cuneo).

La Biblioteca popolare della Società operaia di Canale non è circolante, ma fissa: si deve in gran parte alle cure dell’avv. Revel, coadiuvato da quella perla d’uomo che è il presidente Domenico Toppino: fu iniziata in giugno 1867 ed ora possiede 1900 volumi dei migliori ad uso del popolo; ha una stupenda sala pel trattenimento serale della lettura; ma costa assai per la spesa d’illuminazione, e pel riscalda-