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Pagina:Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869.djvu/20

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vederla dei libri. Per le Biblioteche popolari fecero notevoli proposte il celebre Cormenin e il dotto Diece compositore del rinomato diario che ha per titolo: Manuale dell’istruzione primaria; il Cormenin stabili una Biblioteca rurale nel circuito del Loiret, la quale fu cagione che vi si migliorasse l’agricoltura.»

E quindi, l’illustre senatore, con altre molte sennate parole continuava a trattare l’argomento, che certo per quei tempi era grande novità in Italia.

Come si può fondare una Biblioteca popolare con le forze d’una libera Società privata.

Alcuni amici dell’istruzione popolare si costituiscano in Comitato promotore, aprano una soscrizione a pochi centesimi; per esempio, tutte persone che s’obbligano per non meno d’un anno a pagare 30 o 40 centesimi al mese: così si raccolgono soci e libri. Il luogo di riunione è a disposizione degli associati 3 o 4 volte la settimana, e i libri si danno a domicilio con certe speciali norme. Tutti possono essere soci, nessuna condizione, che la moralità. Tutti abbiano voto se non sian minori di 16 anni e liberamente s’eleggano il Consiglio di amministrazione, il presidente, il bibliotecario, chi debba vigilare alla distribuzione dei libri.

Soprattutto non bisogna dimenticare la influenza che ha la donna, e questa giova metterla a parte nei buoni uffici che potrà prestare all’istituzione.

La scelta dei libri è la cosa più interessante e dee preoccupare i soci per la destinazione di un