Pagina:Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869.djvu/22

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M. Hoelling di Mulhouse che n’è l’inventore, col quale mentre risparmia tempo e fatica ai bibliotecari è d’una rara semplicità e chiarezza.

Un grosso libro dee contenere tante pagine quanti sono i soci lettori, a ognuno di questi si dà un numero di matricola che sta intestato alla rispettiva pagina e ripetuto sul biglietto d'ammissione alla Biblioteca, così ogni pagina presenta il conto aperto d’un lettore, e lo dà in forma sinottica di un gran quadrato composto di tanti più piccoli quadrati quanti bastino a far sì che il numero dei volumi della Biblioteca sia rappresentato progressivamente da altrettanti angoli dei quadrati medesimi; così per una Biblioteca di due mila volumi bastano 20 quadrati disposti sopra due linee l’una sull’altra ognuno dei quali contenendo 25 piccoli quadrati interni a cento angoli l’uno presenta il totale di 2000 angoli: così alla pagina del socio che richiede un libro, il bibliotecario non ha che da fare una linea orizzontale all’angolo che ha il numero corrispondente al libro e questa a suo tempo ridurre a forma di croce con un’altra verticale quando ne avverrà la restituzione. Per determinare poi l’epoca della consegna non si ha che segnarvi il numero d’ordine della distribuzione; così dove le distribuzioni si fanno settimanalmente il più alto numero della distribuzione sarebbe il 52; e questo si può scrivere al disopra della linea orizzontale.