Pagina:Le cene ed altre prose di Antonfrancesco Grazzini, Firenze, Le Monnier, 1857.djvu/63

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giovare, non mancherò dell’obbligo mio: e fattosi raccontare appunto, e informatosi meglio della malattia di colei, gli disse che quella orina serbasse e arrecassegli, che dalle diece ore in là fusse fatta dalla donna, sendo allora là all’ultimo di gennajo. Della qual cosa molto ringraziato il maestro, si partì contento Salvestro, e tornossene a casa; e la sera medesima poi ch’egli ebbe cenato, disse alla moglie, come il segno di lei voleva la mattina vegnente portare al compare; e le fece intendere come bisognava quello dalle diece ore in là. La donna, volonterosa di guarire, ne fu contenta, sì che Salvestro impose a una fanticella giovane che essi avevano, di ventidue anni o in circa, che stesse intorno a ciò avvertita e in orecchi; e acconciolle uno orivolo di quelli col destatojo,1 e le comandò che tosto sentito il romore badasse, e la prima orina che la donna facesse, mettesse e guardasse dentro un orinale; e andatosi in un’altra camera al letto, la lasciò colla moglie in guardia, acciocchè, se nulla ancora le bisognasse, le potesse acconciamente servire, come era solita di fare. Venne in tanto l’ora diputata, e l’orivolo avendo fatto il bisogno, la fante, che Sandra aveva nome, vegliando tanto stette che a colei venne voglia di orinare; e raccoltola2 diligentemente, la mise nell’orinale; il quale pose rasente una cassa, e gittossi sopra il lettuccio3 a dormire. Ma venutone il giorno, et ella risentitasi per dare l’orina al padrone, se egli la dimandasse, ne andò ratta dove posto lo aveva; e trovato, non sapendo come, l’orinale, forse da’ topi o dalla gatta sospinto, che aveva dato la volta, e tutta s’era rovesciata l’orina, dolente e paurosa rimase, e non sapendo che scusa si pigliare, temendo di Salvestro, che era anzi che no súbito4 un pochetto e bizzarro, diliberò, per non aver del romore5 o forse qualche picchiata, mettervi dentro la sua; et avendone voglia, pisciandovi, empiè mezzo quell’orinale. Nè stette guari che Salvestro venne e domandone l’orina; et ella, come avete inteso, in

  1. Col destatojo. Con la sveglia, si dice oggi.
  2. Raccoltola. Raccolta la orina; la qual voce si intende facilmente, perchè compresa virtualmente nel verbo Orinare.
  3. Lettuccio. Oggi Canapè.
  4. Súbito. Impetuoso, Di primo impeto, Pronto all’ira.
  5. Aver del romore. Essere sgridata.