Pagina:Le cene ed altre prose di Antonfrancesco Grazzini, Firenze, Le Monnier, 1857.djvu/65

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veggendo altro dentrovi che segno di caldezza, a Salvestro sorridendo disse: Compare, dimmi per tua fè, quant’è che tu non usasti con mógliata il matrimonio? Colui, pensando che il maestro lo burlasse, rispose: Voi avete buon tempo. Ma il medico, pure ridomandandonelo, rispose essere più di due mesi. Sta bene, disse il maestro; e sopra ciò pensato alquanto, si dispose di volere la terza volta rivedere l’orina, e gli disse: Compare, rallègrati, chè io penso di aver conosciuto la infermità della comare, ond’io ho speranza agevolmente e con prestezza rendertela sana; sì che domattina ritorna medesimamente col segno, e io ti ordinerò quello che tu debba fare. Partissi allegro Salvestro, e alla moglie portò la buona novella, lietamente aspettando e con disio il giorno vegnente, per intendere il modo di ritornar sana la sua cara consorte. Così la sera, cenato che egli ebbe, stette alquanto intorno alla donna, confortandola, e di poi, commesso il medesimo alla serva, all’usanza se ne andò al letto a riposare. La Sandra, avendo il cervello a partito, perchè non avesse a uscire scandolo, poichè due volte aveva fatto lo errore, seguitò di farlo la terza, e a Salvestro la mattina diede la sua orina in vece a1 quella della moglie: il quale, quanto più tosto potette, al maestro la portò. Ma il medico, pura e chiara veggendola al solito, se gli rivolse ridendo, e disse: Vien qua, Salvestro: a te conviene, se brami, come par che tu mostri, la salute di mógliata, usare seco il cóito; perciocchè altro non veggio in lei di male, se non soverchio di caldezza, nè altra via o modo ci è per sanarla, che il congiungersi; a che fare ti conforto, quanto più tosto meglio, sforzandoti di servirla gagliardamente: e se questo non giova, fa conto che ella sia spacciata. Salvestro, intera fede prestando al medico, promesse di fare il bisogno, e lasciollo col nome di Dio, aspettando con grandissimo desiderio la notte, nella quale la salute della donna procacciar doveva, e ricoverarle la smarrita sanità. Venne finalmente la sera; et egli, fatto ordinar benissimo da cena, volle in presenza della moglie man-

  1. Invece a. Dubito che così non possa avere scritto il Lasca, ma che sia un regalo del copiatore settecentista, essendo modo anzi strano che no, e fuori dell’uso de’ classici, che tutti dicono invece di.