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fuor di sè, considerava il bel caso che era nato; e come non volendo, anzi quasi per nuocere alla donna, colei fosse stata cagione di giovarle, e veramente della sanità sua: e avendo riso un pezzo anch’egli, a ognuno che a casa gli capitava, come per un miracolo raccontava questa piacevolezza: e nelle sue ricette scrisse che a tutte le malattie delle donne, che fossero da’ sedici infino a’ cinquanta anni, quando non si trovasse altro rimedio, e che da’ medici fossero state disfidate, il cóito essere atto e potentissimo a renderle in breve tempo sane, adducendo questo per esempio, che nelle sue cure gli era intervenuto. E a Salvestro fece intendere che la sua fante, che di tanto bene gli era stata cagione, bisogno grandissimo aveva di marito; e che, senza, potrebbe agevolmente incorrere in qualche strana e pericolosa infermità. Onde Salvestro, per ristorarla del benefizio ricevuto, la diede per moglie a uno figliastro di un suo lavoratore da San Martin la Palma, giovane di prima barba, uno scuriscione, vi so dire, che le scosse la polvere, e le ritrovò le congiunture.
NOVELLA SECONDA.
Non potevano restare le donne e i giovani di ridere della piacevole novella di Ghiacinto, molto lodando la ricetta del medico intorno alle incurabili malattie delle femmine; ma, sappiendo Amaranta a lei dover toccare la seconda volta, così sciogliendo le parole, vezzosamente prese a dire: Veramente che Ghiacinto si può dire che, per la prima, una favola ci abbia raccontato, e io per me ne ho preso piacere e avutone contento meraviglioso; e così mi pare che a tutti voi sia intervenuto, se i segni di fuori possono o della letizia o del dolore di dentro fare alcuna fede;1 laonde io sono diliberata, imitandolo, la-
- ↑ Se i segni di fuori. Dante lo afferma, dove dice dei sembianti,
Che soglion esser testimoni del cuore.