Pagina:Le cene ed altre prose di Antonfrancesco Grazzini, Firenze, Le Monnier, 1857.djvu/69

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sciarne una che io n’aveva nella fantasia, e un’altra raccontarne, venutami or ora nella mente, che non credo che vi piaccia meno, e meno vi faccia ridere. E cominciò così dicendo:

Amerigo Ubaldi, come voi bene potete sapere, fu ne’ tempi suoi leggiadro, accorto e piacevole giovane quanto altro che fusse mai in Firenze; il quale per mala ventura, vivente suo padre, ebbe nella sua fanciullezza per guardia un pedagogo, il più importuno e ritroso che fusse giammai, oltre lo essere ignorante e goffo; il quale, lasciamo andare lo accompagnarlo alla scuola e il ritornarlo a casa, non gli si voleva mai levar d’intorno; talchè il povero fanciullo non poteva favellare parola, che il pedante non la volesse intendere. Che più? messer lo precettore non aveva altro struggimento,1 che menarselo dietro e stargli appresso; e lo guardava come una fanciulla in casa, faccendo intendere al padre quanto fusse da tenerlo in riguardo, e non gli lasciar pigliar pratiche; perciocchè i giovani erano più che mai scorretti e vòlti a’ vizj, e per conseguente inimici delle virtù: tanto che al fanciulletto, per paura del padre, conveniva conversare e praticare con compagni sempre o con amici del pedagogo, che per lo più erano tutti o castellani o contadini: pensate dunque voi, che costumi o buone creanze apparar poteva! Et in questa maniera lo tenne dagli undici per infino a’ diciassette anni. Ma di poi, morendo a Lione uno suo zio, e il padre sendo cagionevole e attempato, fu costretto andar là egli per una eredità grandissima, dove stette diece anni; e praticando a suo piacere con alcuni Fiorentini che vi erano pari suoi, giovani nobili e gentili, si fecesi2 in breve costumato e valoroso; e, come que’ che aveva spirito, divenne intendente et esperto nella mercatura. Ma in questo mentre, morendogli quaggiuso il padre, fu forzato tornarsene a Firenze, dove trovò il pedagogo più bello che mai, che due suoi fratellini si menava dietro. Ma poi che egli ebbe le sue cose acconce e divisate in guisa che stavano bene, volendo a Lione tornarsene, diliberò innanzi tratto di voler cacciar via il pedante che tanto in odio aveva, considerando quanto tristamente consu-

  1. Struggimento. Cura, Pensiero, Sollecitudine.
  2. Si fecesi. Ho corretto col MS. magliabechiano: le stampe, con istrascicatura uggiosa, e con un ei ozioso, avevano si fece ei.