Pagina:Le cene ed altre prose di Antonfrancesco Grazzini, Firenze, Le Monnier, 1857.djvu/71

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strosciare. Era là dentro il Piloto, un uomo piacevole e facetissimo, il quale aveva ordinato il tutto; e sentito benissimo tutte quante le loro parole, poi che egli conobbe quello essere il precettore, stando alla posta, con un capo che egli aveva di un luccio secco nelle mani, che i denti ispessi, lunghi e aguzzati aveva di modo che parevan lesine, più che mezzo il cotale prese in un tratto a colui; e strinse così piacevolmente, che dall’un canto all’altro gliene trafisse, soffiando e miagolando come se propriamente una gatta stata fusse, la quale1 egli sapeva meglio contraffare che altro uomo del mondo. Per la qual cosa il pedagogo messe un muglio grandissimo, dicendo: Ohimè! Cristo, ajutami. E pensando certamente quella dovere essere una gatta, che preso in bocca gli teneva il naturale, disse quasi piangendo: O Amerigo, misericordia! ajuto! ohimè, chè io sono diserto! una gatta mi si è attaccata al membro, e hámmelo morso e trafitto, e per disgrazia non lo lascia: io non so come mi fare: ohimè! consigliatemi in qualche modo. Amerigo e il compagno avevano tanta voglia di ridere, che non potevano parlare, perciocchè il Piloto simigliava troppo bene un gattone in fregola; laonde il pedante cominciò a dire: Micia, micia, micia, micina mia; e in tanto tentava se ella gli lasciasse quella cosa, e tiravalo a sè pian piano. Come il Piloto sentiva tirare, così miagolando gli dava una stretta, e trafiggevagliene; e il pedagogo succiava2 e sospirava, e ritornava a dire Micia, micia, in quella guisa propio, e con quella affezione, come se in grembo l’avesse avuta, e ligiatole3 la coda; e in parte tirava a sè un pochetto, e colui lo riserrava rimiagolando, e soffiava nella guisa che gatta talvolta tener si vede in bocca uccello o carne, che altri se le accosta per tòrgliene. Così stando il precettore come sentito avete, Amerigo e il compagno, mostrando avergli compassione, fecero non so che cenno: onde d’in sul canto di Borgo Santo Apostolo uscirono

  1. Una gatta... la quale. Nota che gli antichi, per significare la specie, dicevano sempre gatta in femminino, come si fa della pantera, jena, e simili.
  2. Succiava. Succiare si dice del Tirare il fiato a sè, ristringendosi nelle spalle, a modo di chi succia qualcosa; e si fa anche per grave dolore che altri sente.
  3. Ligiatole. Lisciatole.