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Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/131

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alta posizione sociale, non aveva lasciato sostanze, nello sperpero delle sue due famiglie. La vecchia zia, ormai cadente, non viveva che di una piccola pensione, che cesserebbe con lei; la stessa casetta, che abitavamo in paese, le veniva in virtù di un usufrutto: lei morta, gli aventi diritto si sarebbero fatti innanzi. Mio fratello mi restava, è vero; ma anch’egli, poco innanzi, aveva preso moglie e già la nuova famiglia si annunziava, con tutti i suoi carichi ed i suoi impegni. Che cosa restava a me, oltre la prospettiva di una miseria, appena sostentata di pane?

Ah! ... non son tutte liete, no — né rosee sono — le idee, che turbinano nel cervello di una fanciulla, quando al chiaror della luna, romanticamente appoggiata al balcone, ella fissa il cielo trapuntato di stelle! ... Spesso, fra i fantasmi lusinghieri della fantasia, ella vede, nel firmamento azzurro, una cubitale e poderosa domanda, tracciata a caratteri di fuoco: «Come si pranzerà,.. quando quelli, che mi cibano ora, non ci saranno più?...» Ed ella pensa che bisognerà,