Vai al contenuto

Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/307

Da Wikisource.

― 299 ―

dopo il subitaneo terrore, dopo le lacrime dell’improvviso strazio — né io potrò troppo lagnarmene. Non mi ami tu, adesso? ,.. E non son io che, di mia volontà, crudelmente ti abbandono?

E pure — e voi lo vedete, o potenze del cielo e della terrai — io tanto, tanto ti amo! Raccolte tutte le facoltà d’amore, tutte le energie non ancora disperse, io ho creato un amore solo, che è forte sopra ogni altra forza, e dolce sopra ogni altro miele. Di esso io ho fatto dono a te, alla tua bella ed eletta virilità ... e tu, o divino, accogliendolo ed apprezzandone la spontaneità grande e l'infinito ardore, l'hai dato ad ornamento della tua vita di lavoratore e di studioso.

O mio! ... O, ancora, mio! ... Come, scrivendo la breve parola, che ha tutta la soavità di una carezza e tutta l'energia di un possesso indiscusso — come io tremo di commozione, come io singhiozzo di dolore senza fine! ... Dinanzi al mio sguardo si leva, chiarissima come la realtà sempre agognata, la visione della tua persona,