Pagina:Le dicerie sacre.djvu/26

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DICERIA I. 17 li forma l’ateo balnco di ceruleo , di purpureo, & di *erdiccio , ftupido non dica . Vide arcum, & bencdic tum , qui fecit illuni . Valile ffecitfus e/i in fplendort [ut. Fece oltracciò delle fàntafie , & de’capricci, con produrre tanti moftri bizarri, tanti, Si fi ftram , Si ftratiaginti portenti, non (ol difor- mi, ma etiand'o Immani, non folterreftri, ma etiandio celeftì , non fol quanti alla giornata quaggiù ne’Tuoi arbori ne partori!c«_» l’inferior Natura, ma quanti dal principio del moudo lafsù n’aflìfTeil Rettore della Natura ; quagg ù Sirene, Se Tritoni ,& Satiri , Se Senrcapn , & H'dre , & Sfingi, 5c Ciclo- pi, fi Centauri, &Minorauri: la&ù Tauri, fic Montoni, & Leoni ,& Scorpioni, Si Cancri, & Capricorni, Si Cani, & Lupi, & Corni ; & Cigni, Si Lepri,& Pegafi, Si Aquile , Si Balene,!: Delfini,& Orfe,Sc Serpenti; tanto quelli che non eccedendo il numero di dodici figurano la Zona obliqua; quanto quelli che fiammeggiando nel fermamento (imagini appunto dagli Altrouomi nominati) compiono il numero di quarantaotto. Quifmit Arfttt' rum, & Oritn»,& Hjradus, & inttritra Antri. Uifdcù di più à far dilegui di chiaro ofeu- ro.Ecco il giorno Si la notte;i lumi didimi col profilo dell’ombre, l’ombre rischiarate dalla dolcezza de’Iumi.Er ecco l’alba, termine della luce,Jc delle tenebre,& ronfine delle delle, & del Sole. Vedete quando ff unta il Sole dal« l’Oriente , come il pennello della luce, iutin» to ne’colori dell’Aurora , incominci pian piano à miniare il Cielo ; come diuinamcntej il nero coi chiaro mc(colando,& tratteggiando iS Ld